Onorevoli Colleghi! - Sempre più spesso l'opinione pubblica è scossa dall'impatto negativo che provoca la scoperta di opere in buona parte realizzate, ma non completate per vari motivi.
      La stampa scandalistica diffonde questi messaggi provocando un senso di sdegno, oltre che un offuscamento dell'immagine della politica, in quanto prova lampante di inefficienza e di sprechi.
      Spesso anche all'estero si ripercuote lo stesso concetto, per non parlare della quantità di denaro pubblico investito inutilmente e dei bisogni che hanno spinto alla realizzazione dei lavori che rimangono insoddisfatti.
      Con la presente proposta di legge si vuole introdurre una serie di regole per tentare il recupero di quante più opere pubbliche possibili, creando un ventaglio di iniziative percorribili (sulla base di reali e concreti bisogni), che permetta di:

          a) completare l'opera, ove ancora possibile;

          b) adattare l'opera per altre destinazioni compatibili;

 

Pag. 2

          c) proporre, in ultima analisi, l'alienazione della stessa ai privati, qualora ogni altra strada non si riveli percorribile.

      Per realizzare quanto proposto è necessario uno studio preliminare su ogni singola opera che preveda, sulla base di severe valutazioni in fatto di costi, funzionalità, adattabilità, impatto ambientale e benefìci secondari, una valutazione assegnando dei coefficienti unificati.
      Sulla base di tali coefficienti verrà stilato un elenco-anagrafe di tutte le opere pubbliche classificate come «incompiute», che sarà tenuto a cura del Ministero delle infrastrutture.
      I Ministeri interessati alla realizzazione di nuove opere saranno obbligati alla consultazione di tale elenco-anagrafe al fine di realizzare nuove iniziative utilizzando le citate opere. Solo se ciò non fosse assolutamente possibile, sulla base di valutazioni economiche, funzionali e tabellari, i medesimi Ministeri potranno procedere alla stessa realizzazione usando i consueti iter progettuali.
      Su base territoriale, anche le regioni interessate avranno l'obbligo della consultazione della parte dell'elenco-anagrafe di loro pertinenza, seguendo la stessa prassi indicata per i Ministeri.

 

Pag. 3